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“In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.”
Vangelo di Matteo 18:4.
Qualche giorno fa un amico mi ha fatto riflettere su questo verso del vangelo di Matteo: è davvero possibile assumere, da adulti, la stessa attitudine dei bambini di fronte alla vita di tutti i giorni? Gesù sembra dare ad essa una grande importanza, una condizione necessaria per entrare nel regno dei cieli, cioè la realtà di una vita guidata da Dio.
Ad una prima impressione sembra impossibile accantonare la nostra natura di uomini e donne adulte che sono tutti i giorni di fronte alla complessità e ai problemi della società. In questo caso Gesù non vuole invitarci ad avere una visione ingenua, a subire tutto quello che ci accade; è una questione di fiducia.
Il farsi come un bambino è un atto di fiducia nei confronti di Dio, perché Lui stesso dichiara che in serbo per ogni uomo e donna che crede in Lui ha una vita esuberante e pienamente vissuta. Un bambino di fronte all’opera di Gesù sulla terra non si pone infiniti interrogativi ma riesce a cogliere l’immenso amore che pervade la morte sulla croce di Gesù e non si perde in sottigliezza secondarie.
L’invito di Gesù è quello di rinunciare a sé stessi per ricevere qualcosa di migliore, per vedersi trasformati dalla grazia di Dio nel proprio carattere, nei pensieri e nell’attitudine verso il prossimo. Abbassiamo l’orgoglio e riconosciamo l’immenso amore che ci viene da Gesù, anche se riteniamo di essere sapienti e di nulla mancanti.
Conosci Gesù, fidati di Lui!
Dio ti benedica, Gianmarco