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Ci preoccupiamo di presentare a Dio mani sante, mani non macchiate dal peccato, mani purificate dal sangue di Gesù, mani che non abbiano rubato o arrecato il male in ogni sua forma, ma riflettiamo troppo poco sul fatto che la maggior parte delle volte in cui andiamo a Dio le nostre mani sono piene.
Piene di pesi.
Persino il nostro cuore va deposto sull’altare e non tenuto in mano; ogni nostra offerta va lasciata ai Suoi piedi.
Quindi, cosa dire dei pesi?
Addirittura Gesù esortava a gettarli su di Lui e questa immagine, anche se potrebbe risultare poco rispettosa, rappresenta proprio il desiderio di Colui che ogni giorno combatte per renderci la vita più leggera.
Ora rifletti: ci siete solo tu e Dio, uno di fronte l’altro.
Le tue mani sono stese, anche le Sue lo sono. Questo va bene.
Le Sue mani sono piene ma anche le tue lo sono. Questo non va bene.
Come puoi pensare di poter ricevere qualcosa per cui non hai spazio?
Come puoi pensare di poter tenere contemporaneamente la benedizione e ciò che non è buono?
Come puoi pensare che Dio possa essere disposto a condividere lo spazio con ciò che ha il valore di un rifiuto di cui sbarazzarsi.
E qui non si tratta solo del peccato.
Le nostre mani sono piene di ansie, di paure, di congetture umane, di idee falsate, di egocentrismo, di dubbi, di cose che ci fanno sentire pieni ma contemporaneamente svuotati.
Dio non è disposto a consegnarci i Suoi doni mentre teniamo ancora tra le mani cose di cui dobbiamo sbarazzarci. Non è disposto al compromesso, non è sufficiente lasciar cadere qualche peso.
Eppure spesso sono pesi giustificati, anche se non giusti; sono pesi motivati, reali, frutto di giorni, mesi o anni di convivenza. Sono il risultato della sofferenza, quella reale, quella che sembra essere l’unica nostra compagna di vita per lunghi periodi.
Sono pesi ma sono i nostri e lasciarli cadere potrebbe darci la sensazione di aver perso veramente tutto. Tutto ciò che ci resta.
Il punto è che abbiamo paura che Dio non sia in grado o non sia disposto a riempire subito le nostre mani vuote, abbiamo paura di soffrire ancora e di più, abbiamo paura di sperimentare il nulla più assoluto e allora inganniamo l’attesa “giocando” con quei sassi tra le mani.
Caro amico, Dio è buono e desidera darti il meglio.
Le Sue mani sono già stese e traboccano di benedizioni.
Con lo sguardo dolce ma risoluto ti sta indicando quei pesi che ancora stringi tra le mani e ti invita a gettarli tutti su di Lui.
Non ti lascerà a mani vuote, non permetterà che tu sperimenti la disperazione, il nulla che tanto ti terrorizza.
Lascia andare ciò che sta occupando inutilmente le tue mani, abbandona tutto, ciò di cui hai consapevolezza e ciò che neanche comprendi.
Presenta a Dio le tue mani vuote, bisognose e stanche ma nella miglior condizione per ricevere da Lui ciò che è già pronto da tempo e che aspetta solo di trovare spazio.